E’ valido il licenziamento per giusta causa anche se interviene guando il lavoratore è in malattia. La Cassazione (sent. 13596/2009) ha stabilito che, nel caso esaminato, il lavoratore chiedendo di essere sentita personalmente ma allo stesso tempo rifiutando di presentarsi a causa dello stato di malattia, ha introdotto un ostacolo formale all’adozione del provvedimento, dilazionando i tempi e precludendo l’esercizio del potere disciplinare del datore di lavoro.
Così facendo il lavoratore incorre nella violazione della regola della buona fede, perché propone un’eccezione basata su di un fatto proprio, vale a dire addebita al datore di lavoro di avere accolto una sua istanza al solo scopo d’impedirgli d’irrogare il provvedimento. Pertanto, non può essere invocata l’applicabilità della norma collettiva sul termine del provvedimento di espulsione, in quanto è il lavoratore stesso ad aver dato causa alla presunta nullità del provvedimento.