È attesa prima di fine anno l’entrata in vigore della legge che riforma la normativa sulla gestione dei complessi condominiali. Una svolta che coinvolge sia i condomini, sia gli amministratori
Dovrebbe essere emanata nel giro di qualche mese la legge che riforma la normativa vigente sui condomini, cambiamento atteso da anni e finalmente arrivato nel 2011 al rush finale. Molte le novità nel testo composto da 32 articoli e approvato a Palazzo Madama lo scorso 26 febbraio, dalla previsione del cosiddetto supercondominio e del condominio “orizzontale” (come le villette a schiera, ndr) alla modifica dell’elenco delle parti comuni; dalla disciplina speciale per la necessità di lavori di messa in sicurezza del condominio in caso di pericolo alle norme per la realizzazione di interventi di utilità sociale (rimozione barriere architettoniche, risparmio energetico); da nuove disposizioni per la modifica delle tabelle millesimali alle variazioni in tema di quorum e forma delle delibere assembleari.
L’amministratore sarà munito di nuovi poteri e dovrà adempiere a nuovi doveri finalizzati a garantire trasparenza, verifica della qualifica professionale e controllo del suo operato. Da segnalare anche il raddoppio, da uno a due anni, della durata del suo mandato e la possibilità di convocare l’assemblea attraverso la posta elettronica. Per fare fronte al problema della morosità nelle spese condominiali, invece, la nuova legge prevede che l’amministratore potrà attivare la procedura d’ingiunzione senza richiedere una preventiva autorizzazione all’assemblea e sarà obbligato a comunicare ai creditori del condominio i dati dei condomini morosi.