FederazioneSanità – Confcooerative e la rete cooperativa nella sanità. L’intervento al convegno «Associazionismo medico, integrazione Socio – Sanitaria e ruolo degli Enti Locali»
«I medici di medicina generale, cardini dell’assistenza extra-ospedaliera, siano liberati dai vincoli normativi e contrattuali che precludono la professione in forma aggregata» così Giuseppe Milanese, presidente di FederazioneSanità è intervenuto a Bari al convegno nazionale dello SMI (Sindacato Medici Italiani) sul tema: “Associazionismo medico, integrazione Socio-Sanitaria e ruolo degli Enti Locali nell’ambito dei Servizi alla Persona e alla Famiglia”.
I lavori sono stato aperti con la lettura del messaggio del ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Lo Smi, con questo convegno, ha voluto aprire una riflessione sul tema del riordino delle cure primarie, sul nodo dell’associazionismo nelle sue varie forme organizzative più o meno strutturate ed efficaci e sull’integrazione socio-sanitaria, al fine di dare una risposta più aderente al progressivo mutare della domanda di salute.
«La cooperazione sociosanitaria rappresentata e tutelata da FederazioneSanità Confcooperative – ha precisato Milanese – grazie alle finalità del tutto peculiari stabilite dalla legge n. 381 del 1991, è la forma associativa che maggiormente si presta a far fronte alle esigenze della medicina generale, anche perché il compenso in cooperativa non è destinato al profitto, ma a remunerare il lavoro. Questa è la differenza del lavoro in cooperativa».
«Oggi invece la sanità è divenuta un mercato, in forte concorrenza, nel quale diversi soggetti, in alcuni casi neanche titolati a farlo – ha aggiungo Milanese – erogano servizi sanitari e sociali, mentre proprio la figura del medico di medica generale è bloccata nell’erogazione organizzata delle prestazioni che gli sono proprie. È ora che questa situazione cambi. Confcooperative – ha concluso Milanese – sta lavorando in questa direzione, proponendo un sistema diverso nel quale le cooperative di medici, assieme alle cooperative sociosanitarie e alle cooperative farmaceutiche, riunite in un modello integrato, offrono servizi di assistenza primaria, a tariffe socialmente sostenibili e realmente in grado di soddisfare le necessità dei cittadini».