La Cassazione si è espressa con un’importante pronuncia in merito all’annosa questione della configurabilità dell’omicidio volontario (con l’applicabilità quindi di una sanzione maggiormente grave rispetto all’ipotesi dell’omicidio compiuto per negligenza o colpa) in caso di morte provocata da un automobilista che abbia tenuto al volante una condotta spericolata e molto pericolosa.
Si tratta di ciò che nel gergo comune viene chiamato “omicidio stradale”: visto il crescente numero dei casi degli ultimi anni, la giurisprudenza è andata inasprendo via via il proprio orientamento, statuendo la configurabilità dell’omicidio volontario (sia esso con dolo cosciente o con colpa eventuale) nel caso in cui vi siano gli estremi per stabilire che l’automobilista abbia avuto la possibilità di valutare il proprio comportamento percependo il concreto rischio di ferire o uccidere qualcuno (si pensi, per esempio a chi, in fuga , compia manovre spericolate fra la folla accettando il probabile pericolo di causare delle lesioni).