Con l’emanazione degli ultimi quattro decreti attuativi mancanti nel corso del Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2015 è stata portata definitivamente a termine la riforma del lavoro varata dal Parlamento nel dicembre 2014 con la Legge 183/2014, rendendola operativa su tutti i temi trattati.
Ecco quindi le ultime maggiori novità del Jobs Act:
Dimissioni in bianco: viene posto definitivamente un divieto alla prassi ormai consolidata tra i datori di lavoro di far firmare ai lavoratori al momento dell’assunzione le dimissioni senza data (specialmente alle lavoratrici, per poterle successivamente licenziare in caso di maternità). Viene creato invece un apposito modulo per le dimissioni, già predisposto con data e numero e scaricabile esclusivamente dal sito del Ministero del Lavoro, che diventa l’unico strumento per le dimissioni ammissibile: qualsiasi altro non sarà più ritenuto valido.
Controlli a distanza: ammessi controlli a distanza da parte del datore di lavoro sui dispositivi elettronici in dotazione ai lavoratori (tablet e telefonini), basta che vengano effettuati nel rispetto della normativa sulla privacy e dopo aver previamente informato i lavoratori. Quindi non occorrerà più l’autorizzazione sindacale o ministeriale. Questa liberalizzazione però non si estenderà ai controlli tramite telecamere, per i quali occorrerà ancora un’apposita autorizzazione.
Ispettorato unico: allo scopo di semplificare le procedure ispettive e di renderle più efficaci, è stata creata un’Agenzia unica per le ispezioni.
Cassa integrazione: avrà una durata di 24 mesi in un quinquennio mobile, con possibilità di aumento a 36 mesi se si utilizza la solidarietà. Introdotto il meccanismo del bonus malus sulle aliquote, per cui pagherà di più chi utilizzerà maggiormente la cassa. La copertura verrà estesa a nuovi 1,4 milioni di lavoratori che prima non ne usufruivano, ovvero quelli delle aziende con meno di 15 addetti.
Naspi: l’assegno per la disoccupazione involontaria avrà durata 24 mesi.
Cessione gratuita di ferie/permessi a colleghi: è previsto che tra lavoratori dipendenti dallo stesso datore di lavoro possano essere cedute a titolo gratuito sia le ferie che i riposi maturati, qualora i colleghi abbiano necessità di assistere figli minori che abbiano bisogno di cure costanti per particolari condizioni di salute. Non possono essere ceduti i giorni di riposo e di ferie minimi garantiti per legge.