Dal primo luglio il limite all’utilizzo dei contanti scende a 2.000 euro e per chi ne ha diritto scatta il Bonus Pos sulle commissioni
Scende il limite dei contanti e scatta il bonus fiscale per il Pos
Da domani 1 luglio 2020 il limite all’utilizzo dei contanti scende da 3000 a 2000 euro, mentre per quanto riguarda i Pos scatta il bonus del 30% sulle commissioni che vengono addebitate a professionisti, commercianti, esercenti attività di impresa e arte, per l’impiego di strumenti di pagamenti tracciabili come carte di debito, credito, prepagate o altre strumenti di pagamento tracciabili.
L’Agenzia delle Entrate con provvedimento del Direttore dell’Agenzia n. 181301/2020 (sotto allegato) ha definito i termini, le modalità e il contenuto delle comunicazioni trasmesse telematicamente dagli operatori dei sistemi di pagamento tracciabili.
La Banca d’Italia, da parte sua, con il provvedimento n. 518286 del 21 aprile 2020 (sotto allegato) ha dato attuazione all’art. 22 comma 5 del decreto fiscale n. 124/2019, che disciplina il credito di imposta per le commissioni pagate in relazione alle transazioni effettuate con strumenti di pagamento elettronico tracciabili.
Bonus Pos: come funziona e chi ne beneficia
Si ricorda brevemente che il bonus Pos può essere utilizzato solo tramite compensazione ovvero sottraendolo dagli importi a debito del mese successivo a quello in cui si sostengono le spese.
A tal fine il credito d’imposta deve essere esposto nel modello F24 del mese successivo a quello in cui si è sostenuta la spesa, specificando quali sono le operazioni compiute dai consumatori finali e ricapitolando l’entità delle commissioni applicate.
Operazione che si rende possibile perché l’intermediario mensilmente comunica al cliente l’elenco delle operazioni compiute, indicando quali sono state poste in essere dai consumatori finali e facendo il riepilogo delle commissioni applicate.
Di tale credito d’imposta però non possono usufruire tutti. Esso è infatti riservato a coloro che nell’anno di imposta precedente non abbiano superato il tetto dei 400. 000 euro di ricavi o compensi. Limite che per quanto riguarda in particolare i professionisti vale sia quando operano in proprio che all’interno di studi professionali.
Detto credito non concorre a formare il reddito che deve essere sottoposto alle imposte sui redditi e all’imposta regionale sulle attività produttive.
Si ricorda infine che chi desidera fruire del bonus Pos ha l’obbligo di conservare tutta la relativa documentazione per 10 anni per poterla esibire in caso di controlli da parte dell’amministrazione finanziaria.
Obiettivi del bonus Pos e del limite ai contanti
Gli obiettivi perseguiti dal Governo attraverso la riduzione degli importi utilizzabili in contanti e il credito d’imposta sulle commissioni previste per l’utilizzo degli strumenti di pagamento tracciabili è duplice: contrastare l’evasione fiscale e combattere il riciclaggio di denaro sporco e la criminalità organizzata con finalità terroristiche.