Le cooperative sociali hanno eletto il nuovo presidente di Federsolidarietà – Confcooperative
E’ Giuseppe Guerini il nuovo presidente di Federsolidarietà – Confcooperative. E’ stato eletto da oltre il 90% dei 500 delegati espressione delle 5.500 cooperative sociali di Confcooperative che occupano 185mila persone, realizzano un fatturato di 4,5 miliardi di euro e associano oltre 200mila soci.
Un’indicazione di voto così massiccia è sinonimo di una base sociale e di una classe dirigente molto coesa. Giuseppe Guerini, 43 anni, bergamasco, è presidente della cooperativa sociale Ecosviluppo e segretario generale di Confcooperative Bergamo. Cooperatore sociale dal 1988 è anche presidente di Federsolidarietà Lombardia.
«La cooperazione sociale – ha detto il neo presidente Giuseppe Guerini – è al servizio del paese per costruire un welfare partecipato, di comunità e che risponde sempre più e sempre meglio alle esigenze delle famiglie italiane. E’ in tal senso che le cooperative sociali stanno disegnando e realizzando nei fatti modelli avanzati di welfare». LIBRO VERDE Ampio spazio, nel corso della due giorni assembleare, è andato al Libro Verde realizzato dalla federazione sull’inserimento lavorativo.
Il Libro Verde, realizzato da Federsolidarietà – Confcooperative, contiene analisi e riflessioni sulle tematiche relative all’inserimento nel lavoro di persone con particolari difficoltà occupazionali. Il documento si propone di riflettere sul particolare strumento rappresentato dalle cooperative sociali specializzate nell’inserire al lavoro persone che, per ragioni diverse, soffrono una situazione di svantaggio nel mercato del lavoro.
Si tratta del modello più peculiare e innovativo di impresa sociale che ha visto la nascita nel nostro Paese e ha successivamente conosciuto una notevole diffusione in molti altri contesti. Eppure, nonostante siano ormai passati trent’anni dalle prime esperienze pionieristiche, questo particolare fenomeno imprenditoriale non sembra essere riuscito a dispiegare pienamente le sue notevoli potenzialità.
Una delle cause di questa situazione è la scarsa strutturazione e implementazione di politiche e strategie di sviluppo mirate. Ed è proprio su questo fronte che intende collocarsi questo contributo: scrivere una nuova “agenda” politico-strategica a supporto dello sviluppo delle imprese di inserimento lavorativo, per sostenere le sfide che i cambiamenti nei rapporti sociali ed economici porranno loro nel prossimo futuro.
Il documento nella veste di “libro verde” è aperto alla discussione pubblica per un periodo di sei mesi da parte dei cooperatori sociali e di tutti quegli attori pubblici e privati che giocano un ruolo per l’affermazione di questo modello d’impresa. Al termine di questa fase di consultazione, sarà pubblicato un “libro bianco” per assegnare nuova rilevanza a quegli elementi di valore che contraddistinguono l’inclusione sociale attraverso il lavoro.