Effettuare telefonate personali dall’apparecchio dell’ufficio pubblico è consentito, purché non se ne abusi. La norma è particolarmente stringente per i dipendenti pubblici, chiamati in causa dalla sentenza 21165 della Corte di Cassazione, risalente al 20 maggio scorso, nella quale è precisato che le telefonate sono ammesse solo per "costringenti e rilevanti esigenze personali". L’abuso del telefono d’ufficio da parte di un dipendente pubblico – ha precisato la sentenza – configura il reato di peculato, perché così facendo il lavoratore si appropria di denaro "in ragione del suo ufficio".