Gardini «Togliamo l’Irap per ogni neo assunto. Trasformiamo questo onere in investimento»

«Chiediamo un segnale forte sull’Irap perché penalizza, eccessivamente, le imprese, in particolare, le labour intensive, cioè quelle ad alta intensità occupazionale, come le cooperative, dove il costo del lavoro incide sul fatturato per oltre il 90%». Lo dice Maurizio Gardini commentando la cosiddetta “manovrina” 2013 approvata dal Consiglio dei Ministri.

 

«Cominciamo con il togliere l’Irap per ogni giovane neoassunto. Questa misura non rappresenterebbe un calo di gettito per l’erario, ma un investimento – puntualizza il leader di Confcooperative – perché darebbe vita a un circolo virtuoso. Creerebbe, infatti, nuova occupazione determinando tre elementi fondamentali: nuovo reddito imponibile e, quindi, nuovo gettito per l’erario; nuovi versamenti contributivi, positivi anche per l’equilibrio dei conti previdenziali del Paese; contenimento dei costi sugli ammortizzatori sociali di ogni tipo».

 

«Ultimo punto, e non per ordine d’importanza, su cui intervenire sono i costi del part – time. Un’impresa per due lavoratori part – time vede aumentare la sua base imponibile Irap rispetto a un lavoratore assunto full – time. È un onere che va rimosso, perché frena l’uso di questo strumento utilizzato, in particolare, in alcuni periodi di vita lavorativa delle donne. Si tratta – conclude Gardini – di doverose politiche di conciliazione vita lavoro, rispetto alle quali la cooperazione è particolarmente attenta. Non è un caso che sia donna il 52,8% dell’1,3 milioni di occupati delle cooperative italiane».