Con sentenza n. 4467/2018 il Tribunale di Catania, rigettava il ricorso proposto da C. O.A. - dipendente del Comune di Catania con qualifica, a decorrere dal 2004, di ispettore capo di Polizia Municipale -, volto alla condanna dell'ente convenuto all'adozione di ogni comportamento utile alla salvaguardia contro i rischi per la salute e...
Espulsione dal corso di formazione specifica in medicina generale anche in caso di incompatibilità cessata
Viene impugnato il provvedimento regionale con cui la ricorrente è stato espulso dal corso di formazione specifica in medicina generale (per avere lo stesso stipulato, in aperta violazione dell’art. 11 del decreto Mistero della Salute in data 7 marzo 2006, un contratto di collaborazione libero professionale con la ASL). Non è dirimente...
Il medico di base e la responsabilità obliqua (ipotesi di falsa certificazione di malattia al suo assistito)
Il medico di base che rilasci falsa certificazione di malattia al suo assistito, benché non abbia un rapporto di servizio con l'ASL e non con l'amministrazione cui appartiene il dipendente, risponde comunque del danno all'immagine cagionato a quest'ultima, qualora concorra a cagionarlo con dolosa violazione dei suoi doveri di servizio, ai sensi...
Odontoiatra iscritto solo all’albo dei medici: illiceità – La funzione degli Ordini
A seguito dell'abrogazione dell'art. 5 della L. n. 409 del 1985, la prosecuzione dello svolgimento dell'attività di odontoiatra odontoiatra da parte di un soggetto che, laureato in medicina e chirurgia e specializzato in odontoiatria, abbia omesso di iscriversi nell'albo degli odontoiatri, rimanendo iscritto nel solo albo dei medici, integra il...
Peculato per il medico in intramoenia allargata che non versa parte dei compensi alla Asl
Confermata la condanna nei confronti di una dottoressa dipendente dell'Asl, operante in regime di attività di libero professionista intramuraria autorizzata presso il suo studio privato, che una volta ricevuti i compensi dalle pazienti, non aveva corrisposto all'ente gli importi previsti, cioè il 25% delle somme percepite e non fatturate. Quelle...
Risarcimento Specializzandi : Le sezioni Unite confermano la decorrenza della prescrizione (27.10.1999) e la inesistenza del conflitto con la CEDU e la Corte di Giustizia
A seguito della tardiva ed incompleta trasposizione nell'ordinamento interno delle direttive n. 75/362/CEE e n. 82/76/CEE, relative al compenso in favore dei medici ammessi ai corsi di specializzazione universitari - realizzata solo con il D.Lgs. 8 agosto 1991, n. 257 - è rimasta inalterata la situazione di inadempienza dello Stato italiano in...
L’assicurazione r.c. del medico che opera in struttura si riferisce ad un rischio diverso da quello coperto dall’assicurazione r.c. della clinica
Nell'assicurazione di responsabilità civile stipulata dal medico, il rischio oggetto del contratto è l'impoverimento dell'assicurato e non il danno eventualmente patito dal terzo e causato dall'assicurato. Pertanto l'assicurazione professionale e personale del medico copre il rischio di depauperamento del patrimonio di quest'ultimo. Al contrario...
Responsabilità professionale del ginecologo per ritardo diagnostico
Ricorre la responsabilità professionale del ginecologo laddove sia accertato, attraverso consulenza tecnica d'ufficio, che al momento della visita sostenuta dalla paziente il tumore del quale la stessa era affetta fosse in stadio avanzato ed imponesse un intervento tempestivo già a quella data, intervento che avrebbe plausibilmente potuto...
Medici e borse 1983-91: il compenso da riconoscere per anno è pari a Euro 6.713,93 e non a Euro 11.103,82
Ai medici i quali abbiano frequentato i corsi di specializzazione cominciando in epoca anteriore all'anno accademico 1991-1992 e li abbiano terminati in epoca successiva, il compenso annuale è fissato nella misura di cui alla L. n. 370 del 1999, art. 11, cioè in Lire 13.000.000 all'anno, pari ad Euro 6.713,93. Cass. civ. Sez. VI - 3, Ord., (ud....
Il paziente perde la causa se manca la precisazione che l’informazione sulle complicanze lo avrebbe indotto a non sottoporsi all’intervento
La violazione, da parte del medico, del dovere di informare il paziente, può causare due diversi tipi di danni: un danno alla salute, sussistente quando sia ragionevole ritenere che il paziente, su cui grava il relativo onere probatorio, se correttamente informato, avrebbe evitato di sottoporsi all'intervento e di subirne le conseguenze...