Internet è ormai parte della nostra vita. Cerchi la vacanza ideale? Ti colleghi al pc. Vuoi fare un acquisto? “Visita il nostro sito!”. La rete offre tantissime opportunità, dietro alle quali però si nascondono tanti pericoli. “Nessun problema, ho l’antivirus”, penserete, ma il rischio più inquietante è senza dubbio il furto d’identità, il reato 2.0 che ancora pochi percepiscono, ma che di anno in anno diventa sempre più frequente.

Può capitarvi un giorno di ricevere a casa un avviso di scadenza per un acquisto di cui non ricordate minimamente l’esistenza. La cifra è altissima, non credete sia possibile e siete convinti che si tratti di un errore. In realtà chi vi manda l’avviso è in buona fede. Chi ha fatto l’acquisto però non siete voi, ma chi ha usufruito dei vostri dati personali, illegittimamente. Un hacker, un cyber criminale che è riuscito ad impossessarsi delle vostre credenziali, magari dopo un acquisto che avete fatto su un sito poco protetto. Questo è il furto d’identità.

Il fenomeno è in crescita. L’ultima edizione dell’osservatorio CRIF sui furti d’identità e le frodi creditizie ha rivelato che nel 2013 il numero dei casi rilevati in Italia è aumentato dell’8,3 % rispetto al 2012. Un totale di oltre 26.000 vittime. Nella maggior parte delle truffe i prodotti acquistati sono auto, moto e prodotti ad alta tecnologia (smartphone, tablet, ecc.), un aspetto giustificato dal fatto che nell’81% dei casi il finanziamento oggetto di frode è un prestito finalizzato, cioè un prestito che vi obbliga ad acquistare un determinato bene. Un finanziamento più semplice da ottenere e che riguarda soprattutto punti vendita o catene di distribuzione che, rispetto ad una banca, hanno l’esigenza di rispondere al cliente in tempi stringenti, spesso penalizzando la prevenzione a vantaggio delle vendite. In breve: gli hacker si servono dei vostri dati per fare acquisti in questi punti vendita e lasciare a voi, più tardi, la “piacevole” sorpresa del conto. Tanto i controlli sono meno rigorosi dato che, in tempi di crisi, conta vendere!

Tuttavia, il dato più preoccupante che svela quest’analisi è un altro: i tempi di scoperta. Nella metà dei casi ci si accorge della frode entro 12 mesi, mentre, nel restante 50%, la brutta notizia arriva successivamente. Addirittura il 16% delle vittime “casca dalle nuvole” dopo oltre 4 anni!!

Un fulmine a ciel sereno, che ci fa sentire fragili e impotenti di fronte ad un mondo tanto vario quanto insidioso. Per questo motivo difendersi e tutelarsi diventa ormai fondamentale. Il cyber crimine potrà essere sconfitto solo quando la prevenzione diventerà parte della nostra vita…come internet!